Ed eccoci alla nostra prima newsletter del 2023!
Per PaLiNUro, l’anno appena iniziato si prospetta ricco d’attività associative, caratterizzate principalmente da un importante allargamento della base associativa e delle attività regionali: in questo contesto il contributo dei nostri delegati diventa sempre più strategico. Quest’anno intendiamo essere presenti con i nostri volontari in un numero crescente di ospedali e per rendere sempre più efficace il nostro lavoro stiamo mettendo a punto la possibilità di fare un “patto di collaborazione” con altre due associazioni di pazienti che operano nell’ambito genito urinario: Anture, che si occupa del tumore del rene e Europa Uomo dedicata al tumore della prostata. Per la fine del mese di marzo realizzeremo il primo corso congiunto di formazione dei volontari.
Sono quasi passati nove anni dalla fondazione di PaLiNUro (14 marzo) e ci sentiamo sempre più una comunità. Nelle ultime settimane abbiamo addirittura sentito la necessità di realizzare una canzone che parli di noi, ex ammalati e coloro che hanno appena ricevuto la loro diagnosi: un vero e proprio inno su cui stiamo lavorando e che lanceremo in primavera.
Nel programma dell'anno abbiamo anche previsto attività destinate alla ricerca, sia attraverso la collaborazione con la Comunità Medico-Scientifica che attraverso il lancio di un nostro bando per il finanziamento della ricerca indipendente.
Essere associati a PaLiNUro significa soprattutto “essere solidali” con le altre persone malate e, ancor di più, con le persone che oltre ad essere malate sono indigenti. Da diversi anni PaLiNUro ha istituito il fondo “Federico Fiorani” dedicato alla ricerca indipendente, e proprio in questi giorni sta creando il nuovo “Fondo Erika” destinato alla copertura dei costi di analisi e di “secondo parere” per le persone con difficoltà economica.
Non è facile cercare di essere entusiasti occupandoci di neoplasia, ma solo lo slancio e la passione ci permettono di continuare a svolgere efficacemente la nostra attività di volontari, oltre alla soddisfazione, naturalmente, di sentirci socialmente utili.
Mi auguro che il 2023 sia un anno ricco di fatti, di cose nuove, d’innovazione nella ricerca, nelle tecniche chirurgiche e nella diagnostica; che sia un anno con un bilancio di cose belle e costruttive non solo per le persone malate di tumore uroteliale ma, naturalmente, per tutti.
Allora, come si usa nel linguaggio delle canzoni: forza, diamoci la mano e andiamo avanti tutti insieme verso un mondo migliore.
E. Fiorini