Il cancro alla vescica è una patologia che richiede trattamenti sicuri, efficaci e accessibili alle esigenze personalizzate di ogni paziente. In questo contesto, Oncofid-P-B rappresenta un nuovo composto innovativo per il trattamento di NMIBC ad alto rischio e molto alto rischio. Si tratta di una molecola ottenuta dalla coniugazione chimica del paclitaxel con l'acido ialuronico, una sostanza già utilizzata dagli urologi per il trattamento di altre patologie del tratto urinario.
La “Trimodale” da opzione poco nota a strategia innovativa.
Una delle preoccupazioni maggiori per i pazienti affetti dal tumore della vescica è quella di dover affrontare l’intervento di cistectomia radicale. L’intervento è infatti oggi una delle opzioni maggiormente raccomandate per l’eradicazione completa del tumore e per assicurare una guarigione duratura; tuttavia, questo intervento viene vissuto dai pazienti con molta preoccupazione. Questa non è relata alle conseguenze e complicanze a breve termine – i rischi nell’immediato post-operatorio sono oggi molto bassi in centri esperti e con alti volumi - ma soprattutto alle conseguenze a lungo termine riguardo la gestione della neovescica o soprattutto delle urostomie e la necessità di dover portare il “sacchetto” per il resto della vita.
La terapia elettiva per il cancro della vescica non muscolo invasivo ad alto rischio (HR-NMIBC) è costituita da cicli di induzione intra vescicale con BCG. Diffuse, ma non prevalenti, anche terapie “termiche” con mitomicina (EMDA, COMBACT BRS, più rara SYNERGO). Dati gli esiti non sempre positivi e risolutivi di tali terapie tradizionali vi è grande aspettativa nella nostra comunità – di cui fanno parte anche medici e ricercatori – per nuove terapie alternative.