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In ospedale

Se state leggendo questo testo, probabilmente siete prossimi all’intervento di cistectomia radicale e vi state facendo molte domande sul percorso che vi aspetta.

Come potrete verificare nella sezione “Tumore alla vescica: cosa bisogna sapere/Gli interventi” di questo sito, gli interventi chirurgici di cistectomia radicale possono essere di diverso tipo. Per quanto riguarda il recupero dopo la chirurgia, però, l’esperienza è abbastanza sovrapponibile, soprattutto tra coloro a cui è stata praticata una neo-vescica e coloro a cui è stata praticata una stomia e che si devono avvalere del “sacchetto esterno”. La maggior parte delle informazioni necessarie vi verranno comunque fornite dal vostro chirurgo e dagli infermieri che lavoreranno con voi in ospedale dopo l'intervento.

Noi condividiamo in questo spazio le nostre esperienze di prima mano e speriamo che vi siano utili.

 

Nei giorni intercorrenti tra la vostra operazione e le dimissioni, dovrete passare attraverso diverse fasi: dalla posizione sdraiata a letto al momento di alzarsi e camminare; dall’alimentazione via flebo, a quella liquida per tornare al cibo solido; dal passaggio di gas ai movimenti intestinali; dal dolore e disagio gestibile a dolore solo in determinati momenti, dal dipendere da altre persone per fare qualsiasi cosa all’essere in grado di fare di più da soli, ecc.

Tutti questi sono passi importanti verso il recupero. Poiché esistono delle varianti sul modo di lavorare dei vari chirurghi, è possibile che i vostri dispositivi idraulici non corrispondano esattamente con quello che stiamo descrivendo qui di seguito.

Nei primi giorni verranno rimossi il vostro sondino naso-gastrico chirurgico e gli stent, se li avete. Se vi guarderete la pancia, mentre vi cambiano la medicazione, vedrete la vostra ferita chiusa con graffe o cuciture, e due o tre grandi cateteri chirurgici impiantati che scaricano continuamente: uno il vostro futuro serbatoio urinario, che entra attraverso quello che sarà il vostro stoma, e l'altro/i inseriti nel vostro addome attraverso altre incisioni. Questi cateteri sono collegati da tubi alle sacche di drenaggio che pendono dal telaio del vostro letto, e che porterete con voi quando andrete a fare le vostre passeggiate quotidiane nel corridoio o nelle sale, caricandovele a tracolla o trascinandole grazie alla vostra asta porta flebo a 4 ganci. È probabile che dovrete andare a casa con queste sacche anche perché necessiterete di diverso tempo per guarire.

Gli infermieri controlleranno i liquidi che assumete e quelli in uscita. Vi potranno anche mostrare come cambiare da soli le sacche di drenaggio, come tenerle pulite, e anche come irrigarle; quest’ultima è un’importante funzione che aiuta la guarigione grazie al lavaggio salino della neo-vescica. Continuerete a svolgere questa funzione da soli, a casa, durante il recupero. In seguito, questa attività farà parte della manutenzione regolare in caso di neo-vescica. Il medico potrebbe rimuovere i punti chirurgici o di sutura della ferita prima delle vostre dimissioni.

A seconda del tipo di intervento e della tecnica chirurgica utilizzata, alcuni pazienti tornano a casa semplicemente con medicazioni e cerotto sopra la ferita e intorno ad ogni inserimento del catetere. Altri vanno a casa solo con strip sterile sopra l'incisione. Si può anche essere dimessi con piccoli supporti del catetere in tessuto adesivo, uno fissato su ogni coscia, che evitano che i tubi del catetere facciano trazione sulle incisioni. Le possibilità sono molteplici: in linea di massima se operati con la robotica il ricovero dura meno giorni e si ritorna a casa con cateteri e/o drenaggio, che verranno rimossi in seguito, mentre se operati a cielo aperto di solito il ricovero dura più giorni, ma si rientra a casa senza alcun catetere e/o drenaggio.

In ogni caso…tranquilli! La situazione è destinata a migliorare!

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