La presenza di ematuria è un sintomo che segnala una sottostante patologia urologica, benigna o maligna. E’ il principale campanello di allarme per il tumore alla vescica. Tuttavia, una grande percentuale di pazienti con ematuria non è in grado di identificarne la causa. Un'appropriata indagine precoce e la corretta gestione del sintomo, nel contesto delle cure primarie, è importante per un approfondimento tempestivo nei pazienti sospettati di avere gravi patologie, evitando al contempo un'indagine eccessiva nei pazienti soggetti a cause transitorie e benigne. Esiste oggi un vuoto in termini di gestione dell'ematuria da parte dei medici di medicina generale (MMG).
Mentre da una parte cerchiamo di rendere consapevoli le persone sull’importanza di non sottovalutare il sintomo del sangue nelle urine, e quindi di rivolgersi subito al proprio medico curante, dall’altra desideriamo sensibilizzare quest’ultima figura professionale sulla natura di questa manifestazione che spesso viene interpretata e trattata come fosse una semplice cistite (soprattutto nelle donne). Per consolidata esperienza della nostra associazione sappiamo che da qui deriva, in genere, un ritardo diagnostico anche di 6-8 mesi. Statisticamente all'ematuria corrisponde una reale neoplasia vescicale nel 70%-80% dei casi.
Lo scopo del nostro progetto è fornire un riepilogo di facile utilizzo dell'eziologia, dell'indagine e della gestione dell'ematuria nel contesto delle cure primarie, con particolare attenzione alla valutazione e agli esiti urologici.
Per questo abbiamo svolto un’attività di Direct Marketing indirizzata ad una parte consistente dei M.M.G. (un terzo dei medici attivi in Italia) creando un opuscolo accompagnato da una lettera scritta proprio da uno di loro, che si è fatto ambasciatore per invitare i colleghi a valutare con attenzione chi dovesse presentarsi con il sintomo dell’EMATURIA.