RICERCA CLINICA E PATIENT ENGAGEMENT:
DALLA TEORIA ALLA PRATICA IN URO-ONCOLOGIA
Si è finalmente svolto il 14 novembre – rigorosamente “a distanza” - il nostro terzo CONGRESSO RICERCA CLINICA E PATIENT ENGAGEMENT: DALLA TEORIA ALLA PRATICA IN URO-ONCOLOGIA: questa terza edizione è stata un vero successo sia per la grande partecipazione che per i tanti argomenti trattati da alcuni dei massimi esponenti che si occupano della patologia, e che hanno approfondito i principali aspetti che riguardano i tumori uroteliali, aprendo ad un ampio confronto tra medico e paziente. Questo approccio consente al paziente di diventare più attivo, consapevole e partecipativo nella gestione del processo di cura e di svolgere quindi un ruolo di primaria importanza sia nella gestione del percorso terapeutico e assistenziale che nei processi istituzionali e regolatori. E’ proprio grazie al coinvolgimento attivo che possono essere attuate politiche sanitarie più mirate ed efficaci. L’incontro si è svolto in due stanze virtuali (una dedicata al tumore infiltrante della vescica e l’altra al tumore superficiale), e ha favorito il confronto e la condivisione sul carcinoma uroteliale tra i principali stakeholders coinvolti, ha sensibilizzato l'opinione pubblica e ha indirizzato ad una maggiore attenzione nei riguardi delle problematiche e delle complessità legate ai tumori dell’urotelio, nell'interesse dei pazienti attuali e futuri e più in generale di tutta la società.
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22. La parola ai pazienti: la protezione per l’incontinenza. Il “paziente” è soddisfatto di quanto offre il mercato? Il Contributo di PaLiNUro per il miglioramento. Fornitura pannoloni e presidi uguale per tutte le Asl di Italia.
Anna Pongolini – Paziente / Daniela Bardellotto – Paziente
Prof. Roberto Carone – Presidente FIC / Simone Schiatti - ARIA S.p.A.
Rosina Ceccarelli – Presidente AIURO / Elia Bassini - GIS Pavimento Pelvico AIFI
Modera: Cav. Francesco Diomede – Presidente FINCOPP
Domande e risposte
TUMORE SUPERFICIALE – NMIBC
La “Sorveglianza attiva” e l’impiego delle alternative alla TURB nella malattia superficiale
Dott. Rodolfo Hurle
Esiste una modalità di trattamento del tumore non muscolo-invasivo della vescica attraverso la chemo-ipertermia che va anche sotto il nome di Synergo. Questa metodica sfrutta le capacità terapeutiche della Mitomicina e il sinergismo che si viene a cerare con il riscaldamento del liquido introdotto in vescica attraverso un catetere particolare dotato di termocupole in punta che permettono il riscaldamento del farmaco. Dopo circa 30 minuti il liquido viene sostituito e questo fa sì che le concentrazioni del farmaco disponibili siano sempre ottimali, e con una miglior distribuzione. Questo tipo di instillazione dura oltre un’ora ed è riservata a pazienti non responsivi al BCG. Chiaramente non è scevra da effetti collaterali che sono superiori quantitativamente e qualitativamente all'instillazione con modalità normale. A seconda delle casistiche si ha una risposta iniziale intorno al 50 % che tende a scendere intorno al 20-25% nell'arco di 2 anni.
“Il porto delle nebbie” / “Il sole a mezzanotte” = Parliamo di instillazioni endovescicali. Quali e quanti sono i Pazienti che ne traggono reale beneficio?
Prof. M. Maffezzini
Le indicazioni all'intervento sono una scelta complessa da parte del paziente e dell'urologo, per fare un esempio sono colloqui che richiedono 30 o 40 minuti; inoltre, le variabili che si prendono in esame sono complesse e non riducibili ad un messaggio telegrafico per mail.
Diagnosi precoce e follow-up per il tumore superficiale: oltre la citologia urinaria
Nuovi biomarcatori: criteri, vantaggi, opzioni, costi
D.ssa Barbara Pardini
La citologia urinaria è una tecnica ancora molto utilizzata per svariati motivi. Uno dei principali è la facilità di esecuzione/analisi e il costo molto basso. E` vero che si richiede una certa esperienza nell` analisi delle cellule ma la rapidità del test, il costo molto basso e soprattutto l’alta specificità per le lesioni più gravi la rende ancora una tecnica molto utilizzata. Il numero di falsi negativi è molto alto (si stima intorno al 50% per le lesioni meno gravi) e questo è il problema principale perché si vengono a perdere le lesioni meno gravi.
In presenza anche di altri sintomi e di micro-ematuria, in caso di esame citologico dubbio infatti si raccomanda sempre la visita urologica più invasiva.
La ragione per cui venga ancora fatta è semplice: non ci sono alternative di così facile esecuzione e a così basso costo. I nuovi biomarcatori (alcuni dei quali presentati durante l` intervento) hanno delle buone caratteristiche di specificità e sensibilità, ma spesso non sono di facile esecuzione in un ambulatorio ospedaliero (non sempre ci sono le macchine per l` esecuzione del test o il personale specializzato) e questo rallenta la risposta rapida all` urologo che necessita di un tempo breve per agire.
Diagnosi precoce e follow-up per il tumore superficiale: oltre la citologia urinaria
Il ruolo dell’anatomo patologo nel 2020
Prof. Rodolfo Montironi – D.ssa Alessia Cimadamore
Il grading del carcinoma uroteliale si basa sul 2004/2016 grading system dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) che prevede un basso grado ed un alto grado. Il grading system del 1973 prevede 3 gradi, G1, G2, G3. L'update rispetto al grading system del 1973 è stato quello di eliminare la categoria intermedia per aumentare la riproducibilità tra patologi. La PUNLMP è una definita come una neoplasia a basso potenziale di malignità che non ha sufficienti caratteristiche morfologiche per essere definita carcinoma. La presenza di alterazioni architetturali e atipie citologiche non ci permettono di definirla papilloma.
Le 5 tipologie di T1G3 sono state identificate attraverso il sequenziamento di moltissimi geni e sofisticate analisi di bioinformatica. Ad oggi non esiste un corrispettivo morfologico o immunoistochimico per individuarle nella pratica diagnostica.
TUMORE INFILTRANTE – MIBC
Interazione tra sistema immunitario e tumore
Dott. Roberto Iacovelli
Un valore di al di sotto del range non rappresenta di solito un limite all'avvio di una terapia a meno che non via siano altre condizioni cliniche come malattie ematologiche. L'oncologo di certo saprà affrontare tale situazione o le consiglierà una visita ematologica.
Come funziona una neovescica
Addestramento e gestione della neovescica per prevenire le complicanze
Mattia Rossini
Si, non abbiamo alternativa se non il catetere a permanenza che però sarebbe da evitare soprattutto se il paziente è autosufficiente. Il cateterismo a intermittenza può essere adatto a qualche paziente.
Lo studio “Ospedale Magenta – PaLiNUro”
Gabriella Mombelli
La letteratura riporta molti più casi di inefficacia del collagene rispetto all'ipercontinenza, per cui sarei eventualmente più preoccupata dalla mancata risoluzione dell'incontinenza rispetto alla comparsa di ipercontinenza. Detto questo, qualora si verificasse, nulla vieta di fare l'autocateterismo.
Cistectomia robotica: prospettiva futura o nuovo standard di trattamento?
Andrea Gallina
Sì, proprio grazie allo studio RAZOR è stato preso in considerazione qual è l’impatto e il rischio di avere una possibilità aumentata di recidiva: non c’è al momento nessuna evidenza di un aumento di rischio. Questa obiezione non ha un fondamento scientifico.
Alimentazione e Integratori per la gestione degli effetti collaterali da terapie oncologiche
Manuela Rigo
Si, ma occorre dare una risposta precisa al singolo paziente che se desidera può interpellare direttamente la D.ssa Rigo.
Preservazione della vescica urinaria (terapia trimodale)
Paziente maschio di 64 anni, con neoplasia muscolo-invasiva (T2) che rifiuta la chirurgia radicale, accetta la terapia trimodale e rimane libero da neoplasia a 5 anni dalla terapia.
Jereczek Barbara
La chirurgia è sicuramente più difficile rispetto a una chirurgia primaria. Un trattamento di salvataggio è sempre più difficile rispetto al primo trattamento. Scegliamo bene la prima terapia proprio per evitarne una seconda.
ASSEMBLEA GENERALE
Funzionalità renale: prevenzione del danno e accorgimenti nel paziente cistectomizzato
Laura Cosmai
Si, in particolare per tenere sotto controllo il deterioramento del filtrato renale e quindi per ridurre gli episodi di insufficienza renale.
INPS – Nuove Linee Guida per un’equa assegnazione dell’Invalidità delle persone affette da Tumore della Vescica
Silvio Vagnarelli – INPS
E’ vero che fu contestata perché era meno frequente l’attribuzione del 100%, che oggi invece continuiamo a riconoscere per un periodo abbastanza lungo. La situazione p notevolmente migliorata. Le situazioni gravi vengono sempre riconosciute con l’accompagnamento. Se non avviene c’è un errore valutativo da parte della commissione.