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Le nostre Storie

Apprendista st...omatologo

Ureterocutaneostomia bilaterale, già così sa di supercazzola stile Tognazzi e il fatto che sia bilaterale esclude persino la possibilità di indicare il lato dello scappellamento.

Scherzi a parte, vi assicuro che sono presidi affidabili e funzionano senza particolari criticità. Ma probabilmente lo sapete già per vostra esperienza diretta da 'Palinuri'.
L' assetto generale del mio impianto 'nefro-bionico' richiede le dovute attenzioni e precauzioni come ogni stomia, ma non è difficile da gestire nella quotidianità... temevo peggio.
Un po' più complessa, ancora una volta, come per ogni stomia, la periodica sostituzione.
Scadenze ravvicinate, nel mio caso, con soluzione a due pezzi: 48 ore per le piastre e 24 per le sacche... questo dicono le buone prassi, ma, assumendomi qualche rischio, talvolta le sacche e le piastre restano in opera per tre giorni.
La sostituzione non è difficile e il corso accelerato fatto allo IOV da i suoi frutti, anche se più spesso approfitto della cortese professionalità di una infermiera.
Qualche giorno fa sono ritornato a Castelfranco Veneto  per sostituire i cateterini. Le prossime sostituzioni le farò a Trieste, salvo inconvenienti o diverse disposizioni dei medici dello IOV. Sono rimasto un po' sorpreso per l'apparente contraddizione tra le date concordate a suo tempo, e confermate il giorno prima, e quella registrata dall' ambulatorio. Parimenti sorpreso da due diverse valutazioni sugli intervalli tra le sostituzioni... 30 o 40 giorni secondo l'urologo del reparto che mi ha dimesso, 3 o 4 mesi secondo la sua collega che ha provveduto alla sostituzione. Dettagli... ma in questi casi servono certezze.
Qualche problemino è emerso per tracce di sangue in una delle sacche. Prima ipotesi: il cateterino ha strusciato e graffiato, seconda ipotesi: effetto degli anticoagulanti. Mio personale parere: entrambi e contestualmente.
Presidi ne ho in abbondanza, tra quelli consegnati al momento della dimissione e quelli ritirati, con un perverso giro di carte da burocrazia sanitaria  e con qualche incoerenza di codici, brillantemente  risolta dalla Farmacia.
Buona scorta anche di sacche da gamba e relative giarrettiere, anche se con un po' di attenzione riesco normalmente a farne a meno, usandone due una a destra e una a sinistra solo se ho in programma spostamenti di lunga durata senza la certezza di poter disporre di un servizio igienico  'decente'.
Forse sarebbe da suggerire la realizzazione di un raccordo a tre vie per poter usare una sola sacca da gamba connessa alle due  ureterostomie.
Quando dormo non uso sacche da letto, fastidiose perché limitano i movimenti durante il sonno e in caso dovessi alzarmi. Per lo svuotamento ho preferito sincronizzare il mio sonno con un  risveglio spontaneo ogni due ore. All' inizio con supporto della sveglia, oramai non più necessario. Abitudine acquisita a bordo quando dovevi montare di guardia ogni 4 ore.
Problemi minimi, salvo incidenti dovuti a movimenti o posture improprie.
La sera di Natale, rimanendo a lungo accovacciato per giocare con mia nipote Mia, l'adesivo di una piastra si è scollato e ho dovuto sostituirla.
Ma i  fastidi maggiori li ho avuti alla guida. Una volta per l'accidentale distacco dell'innesto della sacca da gamba dovuto alla pressione della cintura di sicurezza... mi era già successo con una nefrostomia e allora dovetti correre a comprare dei pantaloni di ricambio.
Una seconda volta per il distacco della sacca dalla piastra causato dall'azione dell'elastico dei pantaloni sulla sicura di blocco dei due pezzi.
In questo caso la sacca è scivolata lungo la gamba nel pantalone trascinandosi dietro una quindicina di centimetri della parte del cateterino infilata nella stomia che ho 'artigianalmente' rimesso a posto evitando, per quanto possibile, il contatto diretto delle dita, ovviamente non sterilizzate, e usando la sacca stessa come protezione. Operazione andata a buon fine, ma quando l'ho raccontata la mio medico mi son preso un bel liscio e busso. Avrei dovuto andare al Pronto Soccorso urologico (guidando, con la sacca che scivolava e rischiando di sfilare completamente il cateterino ?)
A volte vale l'antico 'fortuna iuvat audaces' anche se di audace c'era ben poco.
A più di due mesi dalla neutralizzazione dell' intruso convivo serenamente con questi presidi, sono oramai parte di me... un me 'bionico' dal punto di vista urinario.
Scherzando, ma non tanto, ho chiesto di lasciarmele anche per la cremazione, ma non c'è fretta ...Itaca è lontana, almeno spero.
Chiudo condividendo il concetto e le parole di Capo Teedyuscung dei  Lenni-Lenape (Delaware): "Per quanto mi riguarda, vi assicuro che io andrò avanti e se venti contrari soffieranno violenti sul mio viso, ancora io andrò avanti e non tornerò mai indietro."
Fatelo anche voi !


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