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La Turv

Oggi la cistoscopia in fase di diagnosi è poco praticata perché, dato che una volta riconosciuta un’immagine “sospetta” in vescica all’uro-TC (o all’ecografia), guardarla con il cistoscopio è semplicemente poco utile.

Si preferisce passare direttamente alla fase operativa dell’endoscopia ovvero alla possibilità di asportarla che si chiama resezione endoscopica della vescica o, con la sigla un po’ anglofona e un po’ italica, TURV.

turv1LA TURV

L’asportazione del tumore avviene tramite uno strumento tubolare attraversato da fibre ottiche che introdotto in vescica lungo l’uretra (il tubicino che porta la pipì dalla vescica all’esterno) permette di asportare la lesioni con un elettrobisturi. Di fatto questo elettrobisturi affetta per così dire progressivamente la lesione fino a sradicarla completamente. Permette inoltre di coagulare uno per uno tutti i vasi sanguigni che “nutrono” la lesione.  Il materiale così ottenuto viene aspirato all’esterno e inviato all’esame microscopico.

Anche se endoscopico, ovvero eseguito sotto controllo visivo dall’interno della cavità della vescica senza incisione della parete dell’addome, la TURV è pur sempre un intervento chirurgico, pertanto è necessaria l’anestesia. Questa può essere più o meno estesa, e cioè può essere limitata alla metà inferiore dell’organismo o generale a seconda delle caratteristiche del volume della lesione e quelle generali del paziente che ne condizionano la durata. La visita ed il colloquio con l’anestesista che avviene prima dell’intervento ha il compito di chiarire anche questi aspetti.

turv2L’intervento può avere un duplice obiettivo: asportare in modo completo la lesione e la porzione di parete vescicale su cui la lesione poggia, oppure, nelle lesioni più voluminose che non è conveniente o possibile asportare per via endoscopica, ottenere un campione di lesione che comprende anche la muscolare profonda. Quest’ultimo aspetto, la presenza di tessuto muscolare profondo, è essenziale per poter considerare affidabile la qualità della resezione.

Nonostante la presenza della muscolare nel campione istologico talvolta, e precisamente nelle lesioni non infiltranti, ma a scarsa differenziazione è opportuno ripetere la resezione per motivi che saranno più chiari tra poco.

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