A fronte delle richieste pervenuteci da diversi pazienti, abbiamo chiesto al Dott. Renzo Colombo del Dipartimento di Urologia Universita' "Vita-Salute" - Ospedale San Raffaele – di spiegarci in maniera chiara cos’è il “nerve sparing” e come e quando può essere eseguito.
La cistectomia radicale pur rappresentando notoriamente un intervento di chirurgia maggiore, di complessa esecuzione e gravata da numerose complicanze post-operatorie, rimane il trattamento elettivo sia delle neoplasie vescicali muscolo invasive che di quelle non muscolo invasive non più trattabili in maniera conservativa. Obiettivo primario della cistectomia radicale è la radicale eliminazione della neoplasia e la prevenzione di recidive locali o a distanza così da garantire la più lunga sopravvivenza possibile. Si tratta inevitabilmente di un intervento demolitivo che in genere influenza negativamente la qualità di vita post-operatoria del/della paziente. Negli ultimi anni quindi, accanto all’obiettivo di favorire una lunga sopravvivenza si è affiancato quello di preservare la migliore qualità di vita postoperatoria possibile. In questo contesto, si sono sempre più diffuse le tecniche chirurgiche di ricostruzione di una nuova vescica utilizzando un segmento ileale in modo da permettere una minzione per la via naturale evitando il ricorso ad una urostomia per la raccolta esterna delle urine. Inoltre, mentre in passato si è sempre considerata la perdita della attività sessuale come una conseguenza inevitabile della cistectomia radicale, nel corso degli ultimi anni sono state introdotte delle tecniche di cistectomia cosiddette “nerve-sparing”, che permettono cioè la conservazione delle strutture anatomiche vascolari e nervose deputate all’attività sessuale. Nel maschio queste tecniche possono prevedere la conservazione, oltre che dei nervi dell’erezione, anche della capsula prostatica e/o delle vescicole seminali e nella femmina la conservazione dell’intera vagina e delle strutture nerveo-vascolari clitoridee. Gli interventi nerve-sparing, nati come procedure a cielo aperto, oggi possono essere eseguiti anche con tecnica robotica cioè con l’ulteriore vantaggio di un approccio minimamente invasivo. Queste procedure sono tuttavia indicate solo in un set di pazienti molto selezionati cioè giovani (< 65 anni), con normale attività sessuale preoperatoria e con una malattia strettamente confinata alla parete vescicale. Se questi criteri sono rispettati e la tecnica chirurgica è condotta con correttezza e precisione, la preservazione dell’attività sessuale post-operatoria spontanea è documentabile per oltre l’80% dei casi con una qualità globale di vita postoperatoria paragonabile a quella precedente all’intervento.
Ad oggi tuttavia, benché altamente perfezionate e testate clinicamente, le tecniche di cistectomia nerve-sparing rimangono di pertinenza di pochi esperti chirurghi urologi e prerogativa di pochi centri urologici di riferimento ad alto volume chirurgico.